Mostre di arte moderna e contemporanea

Surasi Kusolwong. Ping-Pong, Panda, Povera, Pop-Punk, Planet, Politics and P-Art

10 giugno - 9 ottobre 2011

Hangar Bicocca
Via Chiese 2 (traversa di Viale Sarca)
Info. 02-853531764
Orari: mar-dom 11:30-19, gio 14:30-22, lunedì chiuso. Agosto chiuso

Basta varcare la soglia dello shed dell'Hangar per trovarsi catapultati in un altro mondo, caotico, assurdo, giocoso, fatto di oggetti semplici, quotidiani, il più delle volte kitsch. Il primo impatto quindi è tutt'altro che positivo. Le sculture e le installazioni dell'artista thailandese Surasi Kusolwong sembrano, infatti, decisamente incomprensibili.
Se sei fortunato però trovi qualcuno che te le spiega e allora capisci che sono molto più serie e impegnate di quanto non ti saresti aspettato. E che dietro a ognuna di esse c'è un lungo e raffinato lavoro di studio e preparazione, che mescola elementi tratti dalle tradizioni occidentali e orientali e pone sullo stesso piano cultura alta e cultura bassa. I tavoli da ping-pong, che i visitatori sono invitati a utilizzare, oltre a rappresentare uno sport nazionale abbastanza diffuso, costituiscono, infatti, una riuscita metafora dei rapporti umani e dei meccanismi di comunicazione. Hanno inoltre una funzione politica. Durante gli anni della Guerra Fredda, infatti, poteva capitare che venissero organizzate delle partite tra i rappresentanti delle diverse fazioni, che qualche volta fingevano di perdere per far contenti gli avversari.
Un valore simbolico simile avevano anche i panda, che spesso venivano regalati in occasione di accordi importanti. Ed è per questo che un'opera di Kusolwong è dedicata a questi animali, di cui si ricordano anche gli escrementi. Tutta la mostra, infatti, è ricca di citazioni, che rimandano alla storia dell'arte, soprattutto quella italiana, con omaggi a Manzoni, Pascali, Boetti, Pistoletto e all'Arte Povera nel suo complesso.
Nulla comunque è lasciato al caso e anche le lampade appese sopra i tavoli da gioco hanno un loro perché. Diverse per forma e luminosità, hanno, infatti, il compito di rispecchiare le caratteristiche, gli umori, le consuetudini, di continenti come l'America, l'Europa e l'Asia.

La rassegna, che è curata da Chiara Bertola e presenta anche altre opere, collegate all'architettura, alla musica, alle abitazioni di fortuna, è stata inaugurata il 9 giugno con un "Garage Sale", durante il quale l'artista, che è abituato a organizzare dei mercatini, ha messo in vendita, a un prezzo puramente simbolico, alcuni dei tanti oggetti che è solito acquistare in ogni parte del mondo. Questa volta però, per citare ancora qualcuno, il costo di ogni cosa è stato ricavato ricorrendo alla celebre teoria di Fibonacci, fatta propria da Mario Merz, un altro grande artista italiano.

Fino al 17 luglio la mostra di Surasi Kusolwong è affiancata da un'altra bella esposizione, che ci ha tenuto compagnia per quasi un anno. Parliamo, ovviamente, di "Terre Vulnerabili", che affronta in chiave critica e propositiva il tema della fragilità.

Per avere maggiori informazioni sulla Fondazione e sui suoi programmi, che sono in continua evoluzione, si può guardare il sito www.hangarbicocca.it o la pagina che Artdreamguide dedica agli appuntamenti in Italia.

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